sabato 18 gennaio 2014

Rosti: colazioni del mondo al Pigneto



Rosti lo abbiamo scoperto una sera per caso passeggiando al Pigneto, abbiamo sbirciato dentro il cancello: molti tavoli all'aperto in uno spazio molto grande, sedie colorate, poche persone forse un paio di famiglie in tutto -bambini inclusi- alberi, fili di lucine e un aspetto affascinante, di quelli che un po' mettono in soggezione, che fa venire il dubbio "ma si potrà entrare?". 

Noi quella sera non siamo entrati ma nel giro di pochi giorni, siamo tornati lì tre volte. Rosti è figlio dello chef Marco Gallotta e di Massimo Terzulli, soci e già padri di Primo; il progetto strutturale e di arredo é di Roberto Liorni, archittetto che ha contribuito alla fortuna di molti locali a Roma. Quando si arriva da Rosti sembra domenica, anche di mercoledì; lo spazio interno è diviso in tre ambienti: le due sale laterali hanno solo tavoli sociali da 20 coperti ognuno (se volete una cenetta a lume di candela é meglio evitare!) e la sala centrale di Rosti "è la vera officina della cottura, il trionfo degli arrosti, dei lieviti, della griglia, del forno a legna per la pizza romana, del lungo banco bar, basso e centrale con un piano unico in marmo bardiglio, ma soprattutto del gigantesco Giro". Noi abbiamo sempre mangiato all'esterno anche quando le temperature erano piuttosto basse, abbiamo preferito mangiare in veranda perché é un piacere ormai raro da provare a Roma, quello di mangiare in un ristorante che non abbia i tavolini esterni sul ciglio della strada ma in un vero e proprio giardino. Lo spazio esterno è molto grande con circa 200 coperti e ricorda proprio i giardinetti dove andavamo a giocare da bambini o quelli che ora si trovano solo in certi paesini: le sedie colorate, l'orto dove crescono le insalate e le erbe aromatiche, l'area giochi per i più piccoli. Aria di domenica, di giorno di festa, di pausa, di riposo. Questo clima domenicale é possibile anche grazie alla sceltà del menù. Dalle 9.00 di mattina in poi si può scelgliere di prendere solo un caffè e un cornetto (buonissimo!), oppure godere delle fantastiche colazioni geografiche: italiana, iberica, inglese o nord europea.  

La cucina é sempre aperta e anche se ti sei svegliato a mezzogiorno e vuoi fare colazione, qui puoi! Ovviamente non finisce con le colazioni l'offerta di Rosti: dal brunch, all'aperitivo, dalla pizza romana ai rosti di patate, dallo yougurt all'hamburger, tutto quello che mangiate è di qualità: prodotti coltivati direttamente nell'orto del locale o acquistati da piccoli produttori di fiducia (noi abbiamo visto personalmente arrivare delle cassette dell'Agriturismo Iacchelli di Velletri). 
Note dolenti -perchè se non ci fossero non sarebbe reale-:
  • il servizio! Che noia dire questa cosa, mi fa sempre un po' "rosicare"quando c'è un posto che mi colpisce, mi piace, mangio bene ma il servizio mi toglie un po' quell'incanto che si era creato. Non ho grandi pretese, mi piacerebbe solo che almeno uno dei camerieri conosca i piatti presenti nel menù, senza dover andare a chiedere allo chef, soprattutto quando stiamo parlando di un'insalata!



  • differenze di quantità di cibo nei piatti da un giorno all'altro. Ho visto nel giro di pochi giorni ridursi non di poco la quantità di cibo nel piatto della colazione inglese, spero sia stato un caso eccezionale. 


Rosti

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