martedì 19 agosto 2014

L'Antica Stabia: provare per credere

Incredibile. Esistono ancora. Quelle bettole piccole, trasandate, dove umanità, follia, parole, Roma bene e Roma male, semplicità, verità e sceneggiata si mescolano e creano incontri e risa.

Dal cilindro di Roma a metà Agosto escono fuori spesso personaggi che di inverno sfuggono, vengono alla luce storie pittoresche, strazianti, comicissime e inquietanti. E forse, solo in questo periodo una pizzeria che nei restanti undici mesi risulterebbe solo malmessa, piccola, ottima ma cara e cafona può invece diventare il palcoscenico di incontri surreali. Parliamo dell'Antica Stabia, pizzeria (e basta, nel senso che come per le più antiche pizzerie napoletane, si preparano soltanto pochi tipi di pizza, i più classici) la cui gestione è interamente nelle mani de Il Maestro, come tutti lo chiamano, don Rafe' di Castellammare di Stabia. Lui impasta, lui condisce, lui inforna, lui sforna e tu vai a prenderti la pizza al bancone. Una ventina di posti a sedere o poco più, su Via Tiburtina, e una pizza davvero napoletana: pasta morbida ma non gommosa, non salata anzi,volutamente impastata senza sale perchè O Maest' vuole che risaltino i sapori da sè. Pomodoro La Torrente, pomodorini del Vesuvio, bufale campane e alici di Cetara (della prima pescata di Maggio, dice don Rafe'!), olive e salame piccante sono gli ingredienti che vanno a compore qualche variante di margherita, un paio di varianti sul tema diavola (ottimo il Ripieno), un calzone e circa un paio di altre tipologie. Ci spiega Rafe' che l'impasto, unito alla pasta madre, lievita non più di 16 ore in casse di legno, che non prevede aggiunta di zucchero e di grassi e che la farina viene preparata solo per lui da un mulino del basso Lazio. E poi ci racconta tanti altri segreti della sua arte che non posso riportare.
Vorrei davvero essere capace di descrivervi gli arredi, ma credo che valga la pena vederli con i propri occhi: soffitti malmessi rattoppati con immagini di madonne e santini, una scritta in led che scorre sgrammaticata e lunghissima su una parete e ricorda ossessivamente che Il Maestro non segue le mode ma soltanto la tradizione, un frigo dal quale accingere autonomamente birre e bottiglioni di digestivi fatti in casa.
Insieme a noi, studenti, professionisti, mattarelli, suonatori, padri e figli, una coppietta e le vite liquide della Tiburtina che scorrono fuori.
La pizza è forse la migliore di Roma, ma non vorrei esagerare. E' carissima, questo sì. Ma è da subito evidente che quello che paghi, oltre alla pizza, è tutto il resto.
Avete tempo fino a Febbraio, poi Rafe' dovrà lasciare quel locale e ancora non sa cosa farà.


Via Tiburtina 613

Tel. 06 43598610

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